Scienza
Parchi e biodiversità: il futuro verde dell’Italia
I parchi nazionali e le aree protette diventano laboratori di tutela e innovazione, con progetti educativi e scientifici che mirano a garantire biodiversità e benessere per le generazioni future.
09/09/2025
A cura di Benedetto Borromini

Nel laboratorio di biologia marina dell’Università di Napoli, un’équipe di ricercatori analizza l’impatto della microplastica sulla fauna del Mediterraneo. I dati raccolti sono allarmanti: oltre il 70% dei pesci campionati contiene frammenti sintetici.
Questo studio è parte di un progetto europeo che coinvolge più di 20 istituzioni e mira a monitorare la salute degli ecosistemi marini nei prossimi dieci anni.
Il mare, un tempo risorsa infinita, oggi riflette le contraddizioni del nostro modello di sviluppo. L’inquinamento invisibile si insinua nella catena alimentare e minaccia la biodiversità.
La scienza non si limita alla denuncia. Gli stessi ricercatori stanno testando filtri innovativi da installare nei porti e nei sistemi di scarico urbano per ridurre l’immissione di plastiche.
Parallelamente, si lavora sull’educazione ambientale. Vengono coinvolti studenti delle scuole superiori in campagne di campionamento e sensibilizzazione lungo le coste italiane.
Lo studio scientifico diventa così anche strumento di cittadinanza attiva, un ponte tra sapere e comunità.
Il mare è il nostro specchio, e la ricerca ci aiuta a guardarlo con occhi più consapevoli.
Difendere gli oceani non è una scelta romantica, ma una necessità vitale.
Dall’inquinamento alla pesca sostenibile, la scienza può indicare la rotta per un nuovo rapporto tra uomo e natura.
Ma occorre volontà politica, risorse e una visione che vada oltre l’emergenza.
Ogni dato raccolto, ogni esperimento riuscito, ogni giovane formato rappresenta un atto concreto di cura verso il pianeta.
La scienza, in fondo, è amore per ciò che ci circonda — e il mare è una delle sue forme più fragili e potenti insieme.