Scienza

Delta del Po: il fragile equilibrio tra acqua dolce e salmastra

Un ecosistema unico in Europa, minacciato dai cambiamenti climatici e dall’attività umana, dove ricercatori e comunità locali collaborano per proteggere habitat, biodiversità e tradizioni storiche.

19/08/2025

A cura di Giulia Pastine

Delta del Po: il fragile equilibrio tra acqua dolce e salmastra

Nel cuore del Delta del Po, i pescatori locali raccontano di un cambiamento silenzioso ma costante: la risalita del cuneo salino ha alterato l’equilibrio dell’ecosistema, rendendo difficile la sopravvivenza di molte specie d’acqua dolce.

I dati raccolti dall’ARPA confermano un aumento della salinità nelle acque superficiali, con conseguenze sulla flora, sulla fauna e sull’agricoltura della zona.

Le valli da pesca, un tempo ricche di anguille e cefali, vedono calare drasticamente i rendimenti. Alcuni consorzi hanno iniziato a introdurre barriere mobili e tecniche di fitodepurazione per contenere il fenomeno.

Parallelamente, ricercatori delle università di Ferrara e Venezia stanno mappando l’andamento del livello marino e le sue proiezioni a 10 e 20 anni, fornendo scenari dettagliati per la pianificazione ambientale.

Non mancano le iniziative locali: cooperative agricole stanno sperimentando varietà di riso più resistenti alla salinità, mentre le scuole organizzano giornate didattiche lungo gli argini.

Il Delta non è solo un problema idraulico, ma un laboratorio di convivenza tra uomo e acqua. Serve però una visione strategica che tenga conto dell’intero bacino idrografico, non solo dell’emergenza.